Realtivamente all'uso del software, si può fare riferimento
al sito dell'Indire (www.indire.it),
dove l'argomento è trattato in maniera approfondita. Questo
spazio sarà dedicato ad alcune precisazioni e considerazioni
di tipo generale.
1)Requisiti
per l'uso del software. In generale, la buona qualità
del software non è sufficiente da sola a garantire il raggiungimento
degli obiettivi didattici prefissati nei percorsi educativi in situazioni
di handicap: le esperienze mostrano chiaramente che gli insegnanti
devono sapere scegliere i prodotti ed essere in grado di usarli
per provocare i cambiamenti attesi negli apprendimenti del bambino
disabile.
Più in particolare, l'insegnante ha un ruolo importante nel
"trasformare" il software didattico da una risorsa
...potenziale per la didattica in uno strumento
effettivo per gli appredimenti del bambino. Per compiere
questo passaggio, è necessario: -avere un'adeguata formazione
di base sulle Nuove Tecnologie Didattiche e sugli ausili;
-essere sufficientemente autonomo nell'uso del Personal Computer
e relative periferiche;
-conoscere in maniera approfondita i programmi adottati;
-adottare strategie d’uso appropriate.
Certamente, l’insegnante che
non ha difficoltà nell’uso del PC, ha voglia
e spazio per riflettere su come (im)piegare le potenzialità
delle Nuove Tecnologie Didattiche per dare vita e forma
ai suoi progetti educativi; si sente libero e non ha paura
del mezzo informatico: lo aggredisce e lo sfida. Non ha
timore di sbagliare ma è più invogliato
a inventare e reinventare i percorsi, le tecniche e i
metodi per migliorare sempre più l’uso del
PC a vantaggio della didattica dei bambini disabili.
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2) Software per la didattica.
Accanto al software didattico, è opportuno precisare
che nelle realtà educative e didattiche si fa uso anche di
programmi non espressamente didattici. In generale si possono individuare
tre categorie di uso corrente nella scuola:
- Il software didattico
- Le applicazioni (Tools application), come ad esempio Word, Excel
- I sistemi autore.
3) Il
software come attivatore di processi
Dalla ricerca-azione e, in particolare, dall’esperienza di
Giovanni,
l’idea creativa che emerge, riproducile peraltro facilmente
in molte situazioni didattiche e con un buono numero prodotti in
circolazione, è quella del software come attivatore di processi:
si tratta, per esempio, di usare un semplice programma di colorazione
(colorare il libro) non solo per colorare, ma anche per affrontare
il racconto (e quindi la lettura e la scrittura), le sequenze temporali
e logiche, la ricomposizione di figure (puzzle). Questa tecnica
d'uso del software, soprattutto nelle situazioni di difficoltà,
consente di:
- motivare il bambino;
- coinvolgere facilmente i compagni.
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